Hai avuto un periodo di pausa lavorativa e non sai come affrontarlo nel tuo curriculum? Niente panico: l’inattività non è necessariamente un ostacolo. Se raccontata nel modo giusto, può diventare una risorsa, una testimonianza di crescita personale e professionale.
Ecco alcuni consigli per valorizzare questo tipo di esperienza nel tuo CV.
1. Non nascondere i periodi di inattività
Il primo errore da evitare è ignorare completamente le pause lavorative. I selezionatori notano subito i “buchi” nel curriculum: meglio affrontarli con trasparenza, dimostrando che sono stati periodi costruttivi.
📝 Esempio:
Gennaio 2023 – Giugno 2023: Pausa lavorativa per aggiornamento professionale e formazione personale.
2. Spiega cosa hai fatto in quel periodo
Un periodo di inattività non significa “non aver fatto nulla”. Potresti aver:
- Seguito corsi di formazione (online o in aula)
- Conseguito certificazioni
- Fatto volontariato
- Sviluppato competenze digitali
- Studiato una lingua
- Gestito un progetto personale
Tutte queste esperienze raccontano qualcosa di te: della tua iniziativa, della tua voglia di migliorarti, della tua resilienza.
3. Inseriscilo nella sezione “Esperienze” o “Formazione”
A seconda del tipo di attività svolta, puoi decidere dove collocare questa esperienza:
- Se hai seguito un corso o una certificazione, inseriscilo nella sezione Formazione.
- Se hai partecipato a un progetto personale o di volontariato, può trovare spazio tra le Esperienze lavorative o in una sezione dedicata, ad esempio Progetti personali.
4. Raccontalo anche nella lettera di presentazione
Il CV fornisce le informazioni essenziali, ma la lettera motivazionale è lo spazio ideale per contestualizzare e approfondire. Puoi spiegare perché hai scelto di fermarti, cosa hai imparato e come questa pausa ti ha reso un candidato più consapevole e preparato.
5. Sii coerente e onesto
Mai inventare esperienze inesistenti per “riempire” un periodo di inattività. I recruiter apprezzano l’autenticità e la coerenza. Un periodo di pausa può avere molte motivazioni valide: problemi familiari, studio, trasferimenti, malattia, o semplicemente bisogno di riorientarsi.
In conclusione
Un curriculum racconta la tua storia, non solo le tue occupazioni. I periodi di inattività fanno parte del percorso professionale di molte persone. La chiave sta nel valorizzarli, mostrando come ti hanno arricchito e cosa ti hanno insegnato.
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